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Simone Gambino, presidente onorario di F.Cr.I. presenta il libro “Ius sanguinis, Ius Soli. Il cricket, la fucina dei nuovi italiani”

Questa mattina a Roma, Simone Gambino, Presidente Onorario di Federazione Cricket Italiana ha presentato nella sala Giunta presso la sede del Coni, il suo libro “Ius sanguinis, ius soli. Il cricket fucina dei nuovi italiani“. Erano presenti Giovanni Malagò, Presidente del Coni, e Fabio Marabini, presidente di F.Cr.I.

Oltre a “Ius sanguinis, ius soli”, Simone Gambino è autore di “Gli anni Clandestini” dedicato agli inizi pioneristici del cricket in Italia. Con questa nuova pubblicazione Gambino tratta una tematica sociale di grande attualità, come l’integrazione e la cittadinanza legata alle generazioni dei cosiddetti nuovi italiani e di come Federazione Italiana Cricket abbia parzialmente superato l’ostacolo della burocrazia, consentendo a tanti giovani immigrati di integrarsi più facilmente nel nostro Paese attraverso lo sport.

Gambino ha voluto così ricordare che Federazione Cricket è stata la prima federazione sportiva ad istituire lo Ius Soli alla fine del 2002 e ad introdurlo ufficialmente della stagione 2003.

Si legge sulla copertina del libro Ius sanguinis, ius soli :
Simile a un’adolescenza ingrata, il passaggio dalla clandestinità all’ufficialità si rivela traumatico per l’acerbo cricket italiano. A tenerlo a galla, a cavallo tra il vecchio e i nuovo millennio, è la Nazionale. All’impensabile vittoria del 1998 contro l’Inghilterra, il risultato più sorprendente nella bicentenaria storia di The Game, fa poi seguito la cruenta lotta contro l’ICC per il riconoscimento dei diritti di cittadinanza trasmessa attraverso lo Ius Sanguinis. In questo scontro, in cui vengono messi in discussione i principi fondamentali su cui si basa la secolare tradizione del diritto romano, si gioca in anticipo la partita dell’inclusione in cui aleggia forte più che mai il più subdolo dei nemici: il pregiudizio.

Vinta a caro prezzo la battaglia di civiltà sul proscenio internazionale, il movimento inizia quel processo di maturazione culturale che lo porta primo in Italia, ad abbattere ogni barriera etnica e religiosa. Unendo sul campo da gioco i due estremi della storia sociale nazionale, i discendenti degli emigrati con colore che, per necessità o per scelta, hanno eletto la Penisola a nuova patria, il cricket si pone come fare del complesso e sofferto processo d’integrazione in un paese che si è trasformato, quasi senza accorgersene, da fonte d’emigrazione a meta d’immigrazione, ma fatica a calarsi in questa nuova realtà”.

Simone Gambino è stato uno dei fondatori dell’Associazione Italiana Cricket, per cui ha ricoperto anche il ruolo di presidente; durante la sua presidenza AIC è stata riconosciuta ufficialmente dall’ICC e dal CONI, assumendo al contempo, l’attuale denominazione di Federazione Cricket Italiana. Dal 2003 ha iniziato a collaborare con il quotidiano Tuttosport seguendo 12 Giri d’Italia e dall’Australia i mondiali di rugby e la finale di Coppa Davis. Come telecronista ha commentato, oltre al cricket per varie emittenti televisive, le stagioni 2009 e 2010 della National Football League per la piattaforma Dahlia. Attualmente ricopre il ruolo di presidente onorario di Federazione Cricket Italiana.

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