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Lo Ius Soli Sportivo compie 20 anni: Federazione Cricket Italiana è stata il primo ente sportivo a proporlo e riconoscerlo

Era il 7 dicembre 2002 quando Federazione Cricket Italiana ratificava durante un Consiglio Federale la decisione di riconoscere come cittadini italiani a tutti gli effetti coloro che lo erano già in pectore. Nel 2016 arrivò la legge sportiva: norma applicabile ai minori entrati in Italia prima dei 10 anni.

Gentlemen game per eccellenza, il Cricket è uno sport fondato su concetti positivi come il rispetto dell’avversario e l’assoluto fair-play e ha saputo abbattere, in Italia e nel mondo, differenze di classe, religione ed etnia grazie a valori di civiltà e correttezza, non solo sportiva.

Per accelerare il processo di integrazione di questi immigrati, a partire dal Campionato 2003, la Federazione Italiana di Cricket ha riconosciuto parità di diritti in base alla nascita a tutti i suoi atleti, il primo organismo sportivo a farlo. Ha anticipato la politica e catapultato il dibattito sulla immigrazione in Italia fuori dal campo sportivo, superando anche i limiti della burocrazia.

Sono passati 20 anni da quel Consiglio Federale guidato da Simone Gambino in cui venne proposto e approvato lo Ius Soli per far fronte alla carenza di giocatori sui campi di Cricket italiani. Nella Nazionale Italiana di Cricket, oggi accanto ai giocatori italiani, giocano sudafricani, australiani, srilankesi, indiani e pachistani. Tutti naturalizzati italiani.

Oggi ricordiamo un momento in cui la scelta dello ius soli sportivo per la FCRI era imprescindibile, ha commentato Fabio Marabini, presidente di Federazione Cricket Italiana, oggi è imprescindibile per il paese intero”

Anche Giovanni Malagò, presidente del Coni, ha voluto commentare la ricorrenza celebrativa del ventennale dell’introduzione dello Ius Soli Sportivo da parte della Federazione Cricket Italiana: “Il cricket italiano è diventato una case history, ha tracciato la strada indicando il percorso da intraprendere per soddisfare l’identità multietnica che permea la nostra società. Lo sport ne è un’espressione limpida e orgogliosa, come avamposto di civiltà e uguaglianza tradotte nella scelta che ha reso questa disciplina un esempio da seguire“.

A partire dal 2022 la Federazione ha deciso di includere anche il Modified Cricket nelle proprie attività, accelerando il processo di integrazione sui campi da gioco di tutte le etnie e di tutte le anime del Cricket presenti in Italia.

Qui sotto gli articoli apparsi sulla stampa in questi giorni

Il primo articolo è apparso sulla Gazzetta dello Sport, la Rosa nazionale, a firma di Alessandra Giardini.

Ne è seguito un articolo a tutta pagina su La Nuova, ed. Mestre, quotidiano veneto, sempre attento alle iniziative messe in campo dalle squadre del nostro campionato e dalla Federazione.

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