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L’allenatore degli azzurri Berg su The Cricketer

Fondato nel 1921, il mensile britannico “The Cricketer” è una delle pubblicazioni più prestigiose al mondo sul nostro sport. Ieri, grazie alla penna di Nick Howson, è stata pubblicata un’interessante intervista all’allenatore-giocatore della nazionale italiana, Gareth Berg.

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“Il futuro potrebbe essere solo l’inizio”, titola l’articolo, suggerendo che per l’all-rounder italo-sudafricano in forza alla contea inglese del Northamptonshire il traguardo dei 40 anni sia più un punto di partenza che d’arrivo.

Berg inizialmente racconta il lungo cammino che lo ha portato a diventare un giocatore professionista ricordando i successi ma anche le difficoltà. Fa poi intendere che il 2021 potrebbe essere il suo ultimo anno come professionista, almeno per quel che riguarda la palla rossa, mentre lascerebbe invece la porta aperta nei formati a over limitati, che si giocano invece con la palla bianca.

L’intervista però si concentra soprattutto sulla sua attività di allenatore, che Berg porta ormai avanti da diversi anni in parallelo a quella di giocatore. Del resto, dice: “la gioia più bella è quella di vedere i ragazzi appassionarsi e innamorarsi del gioco”. E come allenatore degli azzurri Berg non si nasconde. L’obiettivo è quello di far emergere il cricket italiano: “Da un lato vogliamo fare risultati e migliorare il nostro ranking, ma allo stesso tempo vogliamo lavorare sulle nuove generazioni. Lavoriamo per migliorare la nazionale nei prossimi 10-15 anni e proprio per questo il nostro focus è sulle scuole. Anche se il mio lavoro dovesse durare due o quattro anni, ci vuole progettualità”. Una progettualità, prosegue Berg, che sarebbe facilitata se il cricket, in vista delle edizioni del 2028 o del 2032, entrasse a far parte dei Giochi olimpici.

Berg parla anche di alcuni potenziali oriundi che rafforzerebbero non poco la squadra: Ben e Harry Manenti, Grant Stewart e addirittura Jade Dernbach, ma al momento sono solo suggestioni.

“Roma non è stata costruita in un giorno”, conclude Berg, ma non c’è dubbio che il suo innesto nello staff della nazionale stia già portando benefici a una nazionale maschile che, dopo un 2020 ai pit-stop causa pandemia, non vedono l’ora di ritornare in campo a difendere i colori azzurri.

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